Il lungo viaggio dei pesticidi – dai suoli alle falde acquifere, le acque superficiali e gli oceani – è oggetto di una ricerca dell’Università di Sydney (Maggi et al., 2023) pubblicata su Nature, ‘Agricultural pesticide land budget and river discharge to oceans’. (1)

Sostanze chimiche tossiche pericolose per la salute umana e animale, oltreché inquinanti ambientali già censiti in due terzi della superficie terrestre, (2) meritano l’attenzione finora tacitata dalle lobby pervasive di Big Ag, anche attraverso frodi scientifiche. (3)

 

1) Pesticidi in agricoltura, quale destino?

L’agricoltura è l’attività antropica con il maggiore impatto sull’ambiente. I terreni coltivati occupano infatti circa 48 milioni di km2 della superficie terrestre, vale a dire il 50% dei terreni abitabili. E questi terreni – collegati agli ecosistemi naturali attraverso i bacini idrografici – vengono irrorati ogni anno con circa 3 milioni di tonnellate di pesticidi. I pesticidi possono così raggiungere le falde acquifere, in profondità, e i corsi d’acqua in superficie. Fino a raggiungere i mari e gli oceani.

La destinazione finale delle sostanze attive dei pesticidi (Pesticide Active Substances, PAS) e la loro persistenza negli ecosistemi sono state però ampiamente trascurate. A differenza dei fertilizzanti azotati, i cui elementi azoto (N) e potassio (P) vengono trasportati al mare attraverso i fiumi con incidenza variabile nei range di 32-45% (N) e 10-20% (P) rispetto alle sostanze impiegate. Non perciò il percorso e il destino di 3 milioni di sostanze chimiche tossiche immesse ogni anno nell’ambiente meritano minore attenzione.


2) Pesticidi, dispersione negli ecosistemi

I ricercatori hanno focalizzato lo studio sui 92 pesticidi più utilizzati in agricoltura a livello planetario. 55 erbicidi, 17 insetticidi, 16 fungicidi e 4 PAS polivalenti. Rilevando come:

  • l’82% delle sostanze si degrada nel suolo, (con evaporazione in atmosfera),
  • il 10% percola attraverso i suoli,
  • il 7,2% permane al di sotto dell’area radicale delle piante.

Il ‘viaggio’ di queste sostanze è stato seguito attraverso 144 tra i bacini idrici più importanti del pianeta, in un percorso complessivo di circa 13 mila chilometri di lunghezza. La scelta dei bacini ha considerato sia il loro passaggio attraverso zone agricole, sia lo sbocco nei mari o gli oceani.


3) Inquinamento dei fiumi

Attraverso il drenaggio, i pesticidi raggiungono i fiumi con una concentrazione che varia tra 10 e 100 kg di PAS per km di fiume ogni anno. Di questi, solo l’1,1% viene degradato lungo i corsi d’acqua mentre il resto sfocia nei mari e gli oceani. Il mix di veleni nelle acque salate è composto in prevalenza da erbicidi (52,6%), seguiti da PAS multiuso (35,6%), fungicidi (11,2%) e insetticidi (0,6%).

I residui di pesticides nei mari hanno concentrazioni minimali (0,1% circa) ma i rischi di tossicità destano preoccupazione, secondo i ricercatori, a causa della spiccata vulnerabilità di pesci, altri animali e piante acquatiche.

I fiumi più inquinati sono quelli più prossimi alle aree agricole ove viene fatto largo uso di pesticidi:

  • Stati Uniti (Mississippi e Sacramento), Argentina (Paranà), India (Gange), Cina occidentale (Yangtze, Perla e Fiume Giallo) e Sud-Est asiatico (Irrawaddy e Fiume Giallo) Asia orientale (Irrawaddy e Mekong inferiore),
  • in Europa i corsi d’acqua più inquinati sono il Po e il Danubio, mentre Africa e Oceania sono i continenti che apportano meno pesticidi inquinanti ai fiumi, con eccezione di Niger e Congo.


4) Falde acquifere e oceani

La quota di pesticidi che rimane nel suolo e nelle acque superficiali costituisce un pericolo per gli organismi non bersaglio e l’inquinamento ambientale. (4) Si riscontra peraltro una carenza di dati sui danni che i singoli principi attivi possono procurare ai diversi ecosistemi, poiché gli studi disponibili riguardano classi di pesticidi aggregati.

Le falde acquifere sono soggette alla contaminazione a lungo termine, come dimostra la presenza nelle falde acquifere europee di contaminanti il cui uso è vietato da anni. (5) Anche nella zona radicale prevalgono gli erbicidi (72,5%, glifosate in testa), seguiti da PAS multiuso (16,6%), fungicidi (9,9%) e insetticidi (1,1%).

Gli oceani sono a loro volta inquinati da mix di pesticidi in prevalenza da erbicidi (62,9%), PAS multiuso (26,8%), fungicidi 9,7% e insetticidi (0,7%). I principi attivi maggiormente rilevati, rispettivamente, sono il glifosato, metam potassio, clorotalonil e clorpirifos.


5) Dati sottostimati

I dati raccolti ed elaborati, evidenziano i ricercatori, sono di per sé preoccupanti e tuttavia sottostimati per diverse ragioni:

  • le concentrazioni di PAS misurate in numerosi punti di prelievo nei bacini idrici di Stati Uniti e Unione Europea superano una o più volte, nel corso di un anno, i limiti regolamentari,
  • il confronto tra i modelli di calcolo e le rilevazioni eseguite nei fiumi mostrano la sottostima delle concentrazioni di PAS in altri continenti e Paesi (es. Argentina, Brasile, Cina, Egitto, India e Pakistan),
  • lo studio in esame non ha considerato il bioaccumulo. A ogni livello successivo della catena alimentare le concentrazioni di pesticidi si possono infatti amplificare, fino a 1000 volte o più nelle specie acquatiche. Con conseguenze anche per la salute umana, anello finale della catena alimentare per alcune specie, (6)
  • scarseggiano i dati sulla capacità delle sostanze attive (PAS) di degradarsi in una cascata di sostanze ‘figlie’ che possono presentare livelli di tossicità equiparabili a quelli della sostanza ‘madre’, talvolta più persistenti. Oltreché sulla tossicità di altri componenti delle formule dei pesticidi, in aggiunta alle sostanze attive. (7)


6) Conclusioni provvisorie

La cosiddetta ‘agricoltura convenzionale’, quand’anche ‘tinteggiata di verde’ con appellativi come ‘sostenibile’ o ‘integrata’, immette nell’ambiente milioni di tonnellate di sostanze chimiche tossiche che – come questo studio dimostra – persistono negli ecosistemi. Oltre a depositarsi negli organi e i tessuti degli esseri umani, come pure già dimostrato in numerosi altri studi scientifici. (8)

Un ulteriore elemento di attenzione, non considerato nello studio in esame, è l’inquinamento da microplastiche e nanoplastiche provocato dai polimeri plastici che da oltre 40 anni vengono utilizzati per incapsulare i pesticidi. (9)

Le grandi confederazioni agricole in Unione Europea frattanto, a braccetto con i monopolisti di pesticidi e sementi, si ostinano a boicottare la proposta di regolamento SUR (Sustainable Use and Reduction of pesticides).


di Dario Dongo e Alessandra Mei

Note

(1) F. Maggi et al. (2023). Agricultural pesticide land budget and river discharge to oceans. Nature. 12.7.23. DOI: https://doi.org/10.1038/s41586-023-06296-x

(2) Marta Strinati. Pesticidi, due terzi del pianeta a rischio di inquinamento ambientale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.9.22

(3) Dario Dongo. Come l’industria agrochimica occulta la tossicità dei pesticidi. Nuovi studi. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.6.23

(4) Dario Dongo, Ylenia Patti Giammello. Inquinamento acque. Antibiotici, farmaci, pesticidi nel nuovo piano di monitoraggio UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.10.22

(5) Dario Dongo. ISPRA, rapporto 2020 sui pesticidi nelle acque. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.12.20

(6) Marta Strinati. I cocktail di pesticidi causano tossicità, anche alle dosi ammesse in UE. Nuovo studio. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.10.20

(7) Dario Dongo, Alessandra Mei. EFSA sorvola sui rischi di sicurezza del glifosate. ‘Stop Glyphosate’!. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.7.23

(8) Marta Strinati. Glifosato nelle urine del 99,8% dei francesi. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.1.22

(9) Marta Strinati. Microplastiche nei pesticidi, il rapporto CIEL. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.7.22