Il PAN Europe ha analizzato 11 siti diversi della Val Venosta a inizio agosto. “Le misure di riduzione non mostrano quasi alcun effetto”.
“All'inizio di agosto sono stati prelevati campioni di erba in 11 diverse località della Val Venosta (tra Malles e Rablà) e sono stati analizzati in un laboratorio scientifico alla ricerca di residui di pesticidi. In media sono state trovate 2,3 sostanze diverse per sito. In un parco giochi di Rablà sono state trovate addirittura 4 sostanze diverse”. Lo rende noto in un comunicato stampa il PAN-Europe, Pesticide Action Network Europe. Secondo l’organizzazione con sede a Bruxelles, “sono state trovate 6 diverse sostanze (un erbicida, terbutilazina, e 5 fungicidi: difenconazolo, fluazinam, penconazolo, propamocarb, trifloxystrobina). Tutte le sostanze attive trovate hanno un'autorizzazione valida in Italia, ma solo per l’utilizzo professionale”.
Il principio attivo penconazolo è stato trovato in 10 siti diversi. “È sospettato di danneggiare il nascituro nel grembo materno. Le concentrazioni riscontrate sono superiori ai livelli massimi consentiti per la lattuga, che al momento del campionamento veniva raccolta anche in orti privati e in aziende biologiche, e che quindi non può più essere venduta/consumata” spiega il PAN. “I risultati confermano gli studi degli anni precedenti e dimostrano che le misure di riduzione adottate negli ultimi anni non hanno avuto praticamente alcun effetto. Ci auguriamo che il nuovo Consiglio e la nuova Giunta provinciale prendano maggiormente sul serio la questione” conclude il PAN.
09.10.2023
Fonte: Salto Environment